Si avvicina una fin troppo lunga stagione elettorale ed è impensabile che, in questo contesto, non si accenda anche il dibattito sul tema fiscale. Tutti faranno a gara nel promettere soluzioni ritenute infallibili per ridurre la pressione fiscale e per semplificare una volta per tutte il nostro sistema tributario.
Trasmissione di approfondimento sul crack delle banche venete con la partecipazione di Barbara Puschiasis di Federconsumatori Fvg, del'avvocato Luca Ponti e del dottore commercialista ed economista Claudio Siciliotti.

Secondo la relazione annuale del commissario straordinario alla revisione della spesa pubblica Yoram Gutgeld, nel 2017 sono stati risparmiati quasi 30 miliardi di euro come effetto del taglio sui conti iniziato nel 2014. Non solo, per il 2018 sarebbero previsti altri tagli per 31,5 miliardi.
Un risultato davvero rimarchevole. Per certi versi, stupefacente. Tanto da far titolare addirittura il Financial Times che l’Italia taglierà la sua spesa pubblica per oltre 60 miliardi in due anni.
Uno degli argomenti più caldi dell’odierno dibattito socio-economico è il tema della cosiddetta “Industria 4.0”. La quarta rivoluzione industriale.
Pur non essendoci ancora definizioni esaurienti per un fenomeno attualmente in corso, con questo termine si intende sostanzialmente un processo che porterà la produzione industriale ad essere sempre più automatizzata ed interconnessa. Finora le rivoluzioni industriali del mondo occidentale sono state tre, più o meno coincidenti con la fine di altrettanti secoli.
Nel momento in cui pressochè tutti, a gran voce, chiedono il ritorno alle urne, dovremmo domandarci non già per chi, ma piuttosto per che cosa dovremmo andare a votare. Uno dei punti qualificanti del dibattito elettorale deve allora per forza essere quello di una profonda e radicale revisione del nostro sistema fiscale.
Nell'Italia che soffre ed in cui, secondo i dati Istat ed Eurostat, la povertà si è allargata a macchia d'olio (+ 141% rispetto a dieci anni fa) c'è una componente che continua a stare assai peggio delle altre: i nostri giovani.
Infatti, se in un decennio il tasso di povertà è addirittura diminuito per gli anziani, questo è invece cresciuto in misura preoccupante, di oltre tre volte, nelle fasce più giovani (18-34 anni).
Una volta che avremo superato il giorno fatidico del giudizio referendario, quale che ne sarà l'esito, resteranno comunque sul tavolo i veri problemi di ogni famiglia italiana.
Quelli che la crisi ha drammaticamente messo a nudo e che la proposta politica (di governo, ma anche di opposizione) non pare aver ancora focalizzato a sufficienza e comunque non ha indicato soluzioni importanti, effettivamente idonee a poterne consentire la soluzione.
Secondo il vocabolario Treccani, il condono fiscale è una "forma di transazione con cui lo Stato decide di risolvere, mediante provvedimenti eccezionali, le pendenze tra i contribuenti ed il fisco relative ad anni precedenti".
Chiaramente l'espressione "condono" non è un termine tecnico ma un'espressione divulgativa, mirata a far comprendere immediatamente al grande pubblico la portata sostanziale di un provvedimento di legge in ambito fiscale.
La Germania ha registrato, nel primo semestre 2016, un avanzo di bilancio di circa 18.5 miliardi pari all'1.2 % del Pil.
Il dato conferma il trend positivo dei conti pubblici tedeschi dal 2014 in poi (il 2013 è stato infatti l'ultimo bilancio statale chiuso in deficit, peraltro solo dello 0.1%). In precedenza, era dal 1969 che i conti tedeschi non si chiudevano in attivo, ricordando tra l'altro che nel recente 2010 la Germania aveva persino abbondantemente sforato il limite europeo del 3% del deficit pubblico sul Pil (-4.2%).
Con la tempestività che la situazione ha evidentemente richiesto, il governo ha dichiarato subito lo stato di emergenza a supporto dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma del 24 agosto. Sono state anche varate le prime misure, tra cui il blocco delle tasse.
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